Il CRIL nasce da un'idea di Mirko
Grimaldi - coadiuvato sin dalle prime fasi progettuali
da Barbara Gili Fivela - grazie a un
finanziamento della Comunità Europea – PON 2000-2006, Ricerca
Scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione
– riservato alle regioni dell'obiettivo 1 ( Decreto Direttoriale del
Ministero dell'Università e della Ricerca, MIUR, n. 1312 del 9.07.2003).
Il CRIL -
incardinato nel Dipartimento
di Studi umanistici dell'Università del Salento
- si caratterizza per la compresenza di strumentazione
diversificata e altamente sofisticata, raramente disponibile in un
unico laboratorio.
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Al CRIL è possibile monitorare in
modo integrato la complessa attività
della laringe, della lingua, delle labbra e dei muscoli orofacciali,
così come i movimenti oculari durante compiti audio-visivi in
differenti contesti comunicativi, e in parallelo analizzare le risposte
neurofisiologiche della corteccia cerebrale.
Sfruttando competenze scientifiche interdisciplinari, si possono far
interagire strumenti diversi col fine di raccogliere dati
osservabili
da prospettive differenti per una più forte integrazione fra dati empirici e teorie.
Date
queste premesse, il CRIL si configura come luogo ideale per individuare
spazi di ricerca di confine, non ancora ben delineati , fra discipline
linguistiche, mediche e ingegneristiche che pur partendo da
presupposti e tradizioni diverse sono interessate a studiare la natura
del linguaggio verbale, le sue patologie, i processi di acquisizione
sia nella prima che nella seconda lingua, nonché la variazione
linguistica. In sintesi, le tipologie di strumenti presenti nel CRIL
presuppongono un approccio interdisciplinare per:
- lo studio della natura
acustico-uditiva e articolatoria del
linguaggio umano e la sua relazione con l'attività
neurofisiologica del cervello.
- l'esplorazione più vasta dell' organizzazione
cerebrale del linguaggio umano in una prospettiva
neurocognitiva, con l'obiettivo ultimo di elaborare una teoria
neurale del linguaggio.
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